Mini-moti. Ieri, nel tardo pomeriggio sono andato in Piazza Maggiore. Già, sono andato a sentire Giuliano Ferrara. Anzi, a non-sentirlo. Non è stato possibile, perché alcuni non-giovani dei centri non-sociali hanno creduto di contestarlo. Invece hanno soltanto urlato, sbraitato, mimato il triangolo della vita con le dita (si, proprio quella parolina che inizia per F!), strillato, gridato, scalciato, tirato uova, lanciato pomodori, scagliato mini-mortadelle, deformato la Piazza. Non erano dunque moti rivoluzionari, ma reazione all’ascolto. Più che moti, mini-moti. Rettifico quanto scritto in Gorgonzola. Non sono borghese. Perché la borghesia è la culla dei diritti civili e politici. E non credo che tutti, visto quanto è successo ieri, siano pronti per goderne. Sicuramente non ne ha goduto Ferrara, che dopo la medaglia al plus-valore appuntata sulla giacca di velluto (dove il plus è l’uovo: più che carbonaro, carbonara!) è partito alla volta di Imola. Ma i mini-moti colpiscono le mini-persone. Per questo non hanno impedito a Ferrara di parlare, ma a loro di imparare e a me di ascoltare, di porre un quesito, sollevare perplessità. Che ne direbbe Martin Heidegger? Beh, credo che riaccenderebbe la sua domanda fondamentale. Perché l’ente e non piuttosto il niente?
4 comments:
"...E il grosso è fatto..." disse la madre di Giuliano Ferrara subito dopo il parto.
Ma il peggio aveva ancora da venire.
Era ora che Ferrara capisse cosa è l'interazione fuori del suo monologismo televisivo!!!Secondo Heidegger l'uomo non è un sostantivo ma un verbo,e io per definire signor Giuliano ne avrei uno..."VA A ******"
"Io chiamo discorso di potere ogni discorso che genera la colpa, e di conseguenza la colpevolezza, di colui che lo riceve."
(Roland Barthes)
p.s. x chi indovina il verbo signor Boshi paga una bevanda alcolica
Beh Lord Brummel, io c'ero...strano, non ci siamo visti. Ero tra quelli che hanno urlato "buffone", e ti dirò, mi è venuto dal cuore. Non ho lanciato uova, nè bottiglie piene di acqua, quello si poteva evitare, sono d'accordo con te. Però, guardiamoci negli occhi, e chiediamoci quanto di dialettico ci fosse nelle provocazioni di Ferrara?Io l'ho sentito urlare slogan che non sono alla sua altezza intellettuale e probabilmente stavano invece all'intelletto di quelli che lanciavano sassi. Però, quando si provoca a quel livello, e quando soprattutto la provocazione viene da chi è dotato di ben altre doti di eloquenza, allora quelle reazioni corrispondono alla bassezza del messaggio lanciato. Le parole di Ferrara volevano ottenere esattamente quel risultato e, quel che è peggio,contribuiscono ad affossare ancora di più nell'umiliazione questo paese quotidianamente messo in ginocchio da certa classe politica, di cui Ferrara, mi sembra, si stia facendo portavoce.
Saluti
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