In bagno leggo i detersivi. Cioè, per essere più esplicita, li leggo seduta sulla ciambella del water. Accompagno così l'atto liberatorio della mia giornata, con una lettura attenta delle etichette dei detersivi. Funziona anche con il detergente intimo che di solito non manca nelle immediate vicinanze. "Detergente specifico per l'igiene intima. Modalità d'uso: agitare prima dell'uso. Diluire e risciacquare con cura".
La maggior parte della volte funziona immediatamente: bastano queste poche righe che l'operazione principale viene completata dal mio organismo, come aver ricevuto un ordine. A volte però serve approfondire. E allora posso incappare in un: "detergente cremoso per la pulizia di tutte le superfici dure, porcellane, smalti, cromature, acciaio inox". E voilà anche questa volta il gioco è fatto.
Oggi però mi è capitata tra le mani, o meglio, sulle ginocchia, una pagina di Chi, notoriamente accettato come un giornale da cesso tra i migliori, con servizio, nelle pagine centrali, sulle ragadi di Fabrizio Frizzi. Giuro. Il povero Frizzi raccontava tutto per filo e per segno, di come si era accorto di averle, di come aveva condotto intere trasmissioni televisive senza potersi sedere, di come alla fine avesse risolto drasticamente il problema con un intervento chirurgico.
Mi sono così appassionata alla lettura che ho dimenticato il mio fine ultimo, perché mi trovavo cioè in quella posizione, il quel luogo a quell'ora, e dopo 8 pagine di lettura ancora non potevo dirmi "libera".
Come è finita, vi chiederete? Con una folgorante illuminazione.
Finalmente ho capito perché da anni, in bagno, leggo le etichette dei detersivi: perché le trovo funzionali e discrete. Le etichette dei detersivi non interferiscono con il tuo espellere. Ti accompagnano fino a quando è necessario e ti abbandonano appena non servono. La stessa cosa non si può dire per le ragadi di Frizzi. Ti appassionano, ti allontanano, ti spingono a riflettere, magari a vomitare ma sempre ti lasciano da sola dopo averti scosso nel profondo. E allora a questo punto non posso rinunciare a farmi una domanda e forse a darmi anche la risposta: se un semplice dossier su Frizzi e il suo didietro, hanno bloccato una funzione vitale al mio organismo, che effetto possono produrre su scheletro, nervi, sangue, ossa, muscoli e organi tutte le pseudo informazioni che ci raggiungono tutti i giorni, noi tapini, da mattina a sera? Quali funzioni bloccano, stimolano, accelerano o rallentano? Chi mi assicura che tutte quelle parole non siano acuminate come aghi puntati su bambolotti-wudu umani?
Per questo, caro Emma, sono praticamente certa che l'effetto mummificato del tuo sugo sia frutto solo di un accostamento sbagliato! Probabilmente in quel momento, mentre cucinavi, hai sottoposto il tuo passato di pomodoro ad un input semantico che produceva la mummificazione immediata dei liquidi. Che ne so....la sirena di un' ambulanza dalla strada, il campanello suonato da due testimoni di Geova alla porta. Qualsiasi cosa dall'effetto mummificante. Stacci più attento la prossima volta che inviti gente a cena.
Saluti
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